18 Jul 2020

I diari di Grecale: Missione Cloud Hunter - Week One

Il primo di una serie di appuntamenti con i racconti di viaggio di Grecale, esperto esploratore della Flotta

18 Luglio 3306
Dal diario personale del CMDR Grecale80

U.S.S Jules Verne NX-828
Alto Comando Flotta Stellare

Missione Cloud Hunter - Day One

La missione non ha avuto una meticolosa pianificazione di volo. Come sempre mi sono detto “prendo e vado”.
Tuttavia l’obiettivo è sempre stato chiaro: osservare e mappare altri esempi di quel curioso fenomeno chiamato Nube di Lagrange.
Dopo aver consultato il codex ne ho trovate di molto interessanti nell’Outer Orion Spur, oltre ad interessanti anomalie che andranno anch’esse indagate. Se nave e tempo lo permetteranno, mi spingerò fino ad Achille’s Altar, dove altri interessanti fenomeni luminescenti sono stati riportati ma non ancora confermati.

Dopo una prima breve sosta nel sistema HIP 36601 per rifornirmi di materiali raw g4, decido di far rotta verso il Sagan Research Center per rimettere in sesto il mio SRV, dopo di che il mio viaggio potrà cominmciare, facendo rotta verso la Eta Carina Nebula, dove troverò la mia prima Nube di Lagrange.

 Nota di viaggio: Da segnalare per ora una binaria stretta in piena attività di flares solari, e un sistema verginello appena scoperto, con diverse attività geologiche sui suoi pianeti

Missione Cloud Hunter - Day Two

Arrivato sano e salvo al Sagan Research Center, una affascinante asteoroid base orbitante un gigante gassoso nel Thor’s Helmet Sector. Questi primi duemila anni luce sono filati via lisci e la nave si è comportata in modo egregio. Mi accingo quindi ad intraprendere la seconda parte del viaggio verso Eta Carina Nebula: quasi ottomila LY e 129 salti per andare a studiare un’anomalia di tipo P nell’Outer Orion Spur. Da li raggiungerà poi la mia destinazione per monitorare ben 7 diverse tipologie di nubi di Lagrange che sono state segnalate al suo interno.

Non so cosa troverò esattamente, ma la seconda fase del mio viaggio si preannuncia molto interessante

Missione Cloud Hunter - Day Three

Ancora centodieci salti mi separano dall’anomalia di tipo P riportata nell’Outer Orion Spur. Attualmente sono in sosta su un planetoide di ghiaccio tanto desolato quanto noioso, così da dare una riparata ai moduli della Verne.
La transizione verso l’Outer Orion Spur è più problematica di quanto pensassi: infatti, nonostante i calcoli del computer di navigazione, è stato impossibile tracciare una rotta escludendo stelle non scoopabili. Il che si è tradotto in 6 salti di fila in sistemi con fottute nane brune, l’ultima della quale aveva una exclusion zone sufficientemente ampia da costringere la Verne ad un emergency drop, con tutto i danni del caso. Con appena 1/4 di serbatoio pieno sono riuscito a fare refuel solo al settimo salto, vale a dire a 400ly circa dal Sagan Research Center da dove ero partito.

Il lungo refuel mi ha permesso di scansionare un sistema inesplorato, dove ho potuto mettere per primo il mio nome, e quello del ACFS, su un water world, un ammonia world ed un high metal content. Da quel sistema alla mia attuale posizione il nulla… niente di minimamente interessante.

È vero che lo spazio è grande, ma spesso è riempito a cazzo

Missione Cloud Hunter - Day Four

Cinquanta salti effettuati dalla mia ultima sosta, altri cinquanta ne restano per l’anomalia; ma l’Eta Carina Nebula è già ben visibile dal mio cockpit e ad ogni salto diventa sempre più grande e luminosa. Sono di nuovo in sosta su un mesto Icy Body; la cosa più emozionante che vedo è il braccio dell’Outer Orion Spur che si dispiega nel buio.

Davanti a tanta bellezza, mi chiedo come riassumere per il mio rapporto le emozioni dei cinquanta salti appena conclusi. La sola cosa che li può riassumere è un sonoro sbadiglio: nulla, nulla, nulla, ammonia world, nulla, nulla, nulla, ammonia world, nulla, nulla, high metal, nulla, nulla, nulla, ammonia world, nulla, ammonia world, high metal, high metal, nulla, nulla…

Il Sanguineus Rim è la più grossa fregatura mai rifilata ad un esploratore da quando l’uomo ha inventato l’Universo.

 Nota di viaggio: Se siete esploratori potete saltate questo settore a piè pari, non perdete nulla: anonimo e sciatto. Non tornerò.

Missione Cloud Hunter - Day Five

Ci siamo, finalmente ho sconfinato nell’Outer Orion Spur. Solo 15 salti mi separano dall’anomalia di classe P, e non vedo l’ora di trovarmici faccia a faccia. Finalmente i sistemi cominciano ad essere più vari: in uno un water world porterà d’ora in avanti il mio nome e l’insegna dello squadrone. La cosa più meravigliosa l’ha riservata la fase di parcheggio della nave. Un planetoide come tanti, ad una ottantina di ls dalla stella. Ma avvicinandomi per l’atterraggio non posso non notare un cratere dalle dimensioni davvero importanti

Missione Cloud Hunter - Day Six

Mi concedo un giorno di riposo dopo le migliaia di ly (7.000 circa) consumate in meno di una settimana. Atterrato nel mio cratere (ribattezzato Mare Patonzae) mi crogiuolo nella pigrizia nella cabina del mio Krait Phantom, banchettando con salatini, merendine Dolciando e birra Best Brau tutti presi all’Eurospin di Dewikum (un postaccio: il parcheggiatore dell’outpost, tale Ciro Vetusto detto O’ Chiattone, o gli lasci la mancia o ti riga la nave)

Si, so che sono vettovaglie di una miseria incredibile, ma anche nel freddo vuoto dello spazio noi Cmdrs non ci facciamo parlare alle spalle: chi sa svoltare una serata con due spicci, suo è l’universo e tutto ciò che è in esso.

Tra poco nanna, domani sveglia presto: ho un appuntamento con una anomalia.

Missione Cloud Hunter - Day Seven

Ogniqualvolta mi chiedo perché amo fare l’esploratore, sono giornate come questa a darmi la risposta: la bellezza che sta la fuori. I quindici salti che mi separavano dall’anomalia sono volati, tra qualche rischio e tanta bellezza. La nebulosa di Eta Carina è una delle cose più affascinanti che abbia mai visto.

Ma è il balzo prima della mia destinazione finale GCRV 6493 colpisce la mia attenzione.

Cos’è quel bagliore?

Solo dopo il balzo ho capito di essermi ritrovato in una nebulosa stellare, irradiante dalla propria stelle.

Mai ho visto un cielo così!

Si conclude qui il primo di una serie di racconti di Grecale, in cui ci racconterà il suo ultimo viaggio, durato un mese e mezzo ed oltre 60.000 anni luce. Continuate a seguirci per i prossimi episodi e per le prossime foto mozzafiato!

Prosegui la lettura: I diari di Grecale: Missione Cloud Hunter - Week Two (parte 1)

Tags: [ flotta-stellare  racconti  esplorazione  ]

Chi è il CMDR-Autore

Grecale80
Sono Grecale80, sposato con l'esplorazione ma che ha fatto del combat e del BGS le proprie amanti. Schivo e riservato, sono il multipurpose dell'ACFS, mettendo a disposizione le mie navi dove servono e quando servono. Una volta l'anno, da fedifrago che si rispetti, torno dal mio primo amore, godendo delle bellezze della galassia e fotografandole. Se in voi c'è un nuovo Magellano o Vespucci, vi aiuterò a farlo venire fuori