Cronache di viaggio: Il varo della Esperance
Dal diario di bordo di CapitanoEND, la storia di una fine sofferta e di un nuovo inizio - Cronache della Starfleet Expedition: Il varo della Esperance
Diario di Bordo del CMDR CapitanoEnd
25 Luglio 3305
Alto Comando Flotta Stellare
I giorni passano inesorabili per la Destiny-1; ogni salto nell’iperspazio è un’atroce agonia per tutta la strumentazione nonchè per i moduli a bordo …
Sto cercando di mettere in atto tutta la mia conoscenza acquisita nella scuola d’addestramento della Flotta per poter portare la nave in un porto sicuro per le dovute riparazioni. La destinazione stabilita assieme ai compagni di viaggio Nick e Xarder (nonchè compagni al corso piloti) è il sistema Colonia. Ma con la Destiny-1 in queste condizioni, con gli scudi al minimo e lo scafo gravemente danneggiato, penso sia meglio evitare di incontrare pirati spaziali della fazione Ganker nei pressi proprio di Colonia, meta ormai altamente frequentata nonchè tappa quasi d’obbligo per tutte le navi di passaggio.
Decido quindi di impostare la rotta verso Kashyapa, sistema a circa 4000 LY da Colonia, ma con un porto decisamente più sicuro di quest’ultima, unica ancora di salvezza per la mia nave e per me stesso
Quando ormai mancano una decina di iper-salti inizio a sentire parecchi scricchiolii in tutto lo scafo e decido di atterrare in un pianeta con poca attrazione gravitazionale per visionare dall’esterno lo stato della nave.
Dopo aver riscontrato che, fortunamente, la Destiny-1 può continuare il suo viaggio, riparto e dopo soli 100 LY mi trovo innanzi ad uno spettacolare WaterWorld con tanto di anelli. Un panorama che per qualche minuto mi ha fatto distogliere il pensiero dalla disperata situazione in cui mi trovavo
Ormai mancano pochi salti alla salvezza, ma la fatica si fa sentire, le forze vengono meno …
Inizio purtroppo ad avere la vista annebbiata, tanto che confondo un gruppo di stelle con la mitica ed intramontabile Nave Stellare USS-Enterprise …
Finalmente l’IA Vector mi comunica l’arrivo al sistema Kashyapa e la vista di pianeti simillari alla nostra amata Terra genera in me una tale commozione da farmi scendere qualche lacrima…
La stazione orbitante Vihara Gate si dimostra molto ospitale ed accoglie la Destiny-1 all’interno dei suoi hangar, dove non posso far altro che constatare l’inevitabile: la nave ha subito talmente tanti danni che risulta non più riparabile, e comunque tali da non poter continuare la spedizione. Non mi resta altro da fare che prendere l’unica decisione possibile: onorare il termine del suo servizio alla Flotta.
Ed è in questo preciso momento che mi tornano alla mente le parole di un caro amico d’infanzia, il Tenente Roy Batty:
“ho visto navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, e i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser … e tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia … è tempo di morire”
Addio, Destiny-1
Mi preparo ad accettare l’idea di continuare il viaggio a bordo della nave di uno dei miei compagni di spedizione, quando dal settore “officine navali” mi avvertono che una nave modello Anaconda, molto simile alla Destiny-1, è in ultimazione di allestimento e che mi verrebbe gentilmente omaggiata nel rispetto dello Squadrone di cui faccio parte e che tanto ha fatto per mantenere la pace in questo sistema solare.
Oggi, data stellare 29-07-3305, dopo solo quattro giorni - giusto il tempo di definire alcune richieste personali - ecco che con orgoglio e nuova linfa vitale mi trovo a varare una nuova nave stellare: lunga vita alla ESPERANCE-01, prima della Flotta a portare il suo nome. Un nome di SPERANZA per il buon esito della Star Fleet Expedition; una speranza per l’umanità.
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