Deciat
Nel cuore dell'oscurità interstellare di Deciat, una lezione epica: mai sottovalutare un nemico. Ronewird ci racconta un'epica battaglia, dove l'onore sorge anche tra i ganker
Data Stellare 24 Gennaio 3310
Diario dell'Ufficiale Ronewird
Black Widow RO-09M
Alto Comando Flotta Stellare
Correva l’anno 3310.
Il mio destino mi chiamava in un viaggio per sistemare una nave presso l’ingegnere locale. Si trattava di una navetta da pattuglia: un Adder, non progettata per combattere e non ancora messa a punto per eseguire agili manovre evasive.
Ancora prima del mio arrivo sul pianeta fui assalito ripetutamente da un Krait MK II settata da guerra, dotata di letali acceleratori al plasma. Il piccolo Adder fu soverchiato quasi immediatamente dalla potenza di fuoco della nave avversaria, incapace di resistere e troppo poco preparato per la fuga.
“Comandante YASKA SHEPERD” - quel nome bruciava nelle mie memorie - “mi ricorderò di te”, pensai con un groppo in gola, mentre la mia vita pendeva da un filo.
Nonostante un tentativo disperato di fuga, la mia sopravvivenza si riduceva a pochi, fugaci minuti…
Impossibilitato a sopravvivere e arrivare all'ingegnere
Scelsi quindi di dirigermi verso la mia carrier, ormeggiata a Kiga dove la Flotta combatteva una guerra spietata per il controllo del sistema. Era giunto il momento di reclamare vendetta con la mia Black Widow.
La Black Widow era una Mamba preparata per il combattimento ravvicinato, uomo contro uomo, senza compromessi. Nata per difendere, per sopravvivere e per uccidere senza rimpianti.
Mi diressi nuovamente verso Deciat, determinato a non lasciare che la mia vendetta sfumasse. Appena giunto, la visione del Krait del Comandante YASKA SHEPERD si stagliò davanti ai miei occhi, riaccendendo il fuoco della rabbia dentro di me.
Avviare Interdizione!
Il Krait si sottomise all’interdizione solo per un fugace istante, poi tornò subito in supercruise. Io lo seguii senza esitazione. Tuttavia, questa volta fu lui ad interdire la mia nave, ed io come lui prima di me decisi di accettare lo scontro. Ero pronto, ma rimasi sorpreso di fronte a un comportamento così enigmatico.
Avviai una rapida diagnostica:
- Armi pronte
- Scudi al 100%
- Boosters carichi
Ero pronto per lo scontro
Un paio di colpi ben assestati abbassarono incredibilmente gli scudi dell’avversario. Gli acceleratori al plasma della Widow si dimostrarono fenomenali, soddisfacendo il mio desiderio di vittoria. Tuttavia, la gioia fu breve e presto la Krait, con la sua superiorità in manovra, iniziò a martellarmi con ferocia. Preso dal panico, commisi errori fatali nella gestione dell’energia dei sistemi, lasciando che la ricarica degli scudi si esaurisse. Senza protezione, lo scafo della mia nave iniziò a subire danni. Deciso a morire con onore, continuai a combattere anche senza scudi, sfruttando la velocità superiore della Widow per guadagnare tempo in attesa della ricarica.
Ma la mia coscienza non poteva tollerare un comportamento da vigliacco. Decisi di onorare il mio squadrone e la mia nave continuando ad attaccare, nonostante il pericolo crescente. La tensione raggiunse il culmine quando il mio scafo scese al 18%, ma finalmente gli scudi si ricaricarono. Continuai ad attaccare con rabbia, mentre l’avversario rispondeva colpo su colpo, rischiando di abbattere di nuovo le mie difese.
Poi, improvvisamente, il silenzio. Il Comandante avversario disattivò le armi e si mise a gravitare intorno a me come se mi stesse osservando attentamente. In quel momento, compresi le sue intenzioni e decisi di fare lo stesso, disattivando le mie armi. Rimanemmo qualche secondo a studiarci e poi attivai il supercruise.
Mi salutò cordialmente
Credo che in un certo senso mi stesse onorando, per non essermi fatto da parte ed essere rimasto a combattere.
Anche un ganker, in fondo, ha un proprio senso dell’onore…
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